Educativo

Organizzare il servizio educativo significa fare anima, dare respiro ai molteplici bisogni psico-sociali della persona anziana che vive in comunità. A nostro parere, un buon animatore è colui che sa far fare integrando singolo e gruppo: sa stimolare la partecipazione alla vita collettiva e sa tutelare la libertà di scelta dell’individuo.
Pur riconoscendo la soggettiva dinamicità di ogni processo di invecchiamento – al di là dei limiti da classificazioni semplicistiche (età, sesso, auto o non autosufficienza) -, è possibile aggregare un determinato numero di anziani che condividono situazioni analoghe e analoghe condizioni, la stessa qualità di vita. In linea con questo principio ha preso corpo la nostra convinzione: l’appartenenza ad un gruppo favorisce numerosi processi che sono alla base di ogni efficace intervento animativo (identificazione con un modello, condivisione e suddivisione dei compiti, assunzione di un ruolo).

Gli obiettivi più macroscopici di questo servizio:
  1. mantenere nell’assistito il massimo livello di autonomia, recuperare le funzioni perdute (appartenenti alla sfera dell’operatività, della cognizione e dell’affettività), valorizzare quelle conservate e prevenire possibili deterioramenti;
  2. sviluppare percorsi formativi che favoriscano la ri-socializzazione.
Le tappe fondamentali per raggiungerli:
  1. conoscenza degli Ospiti e valutazione della loro personalità: carattere, abitudini vecchie e nuove, carenze e potenzialità psicologiche;
  2. individuazione delle funzioni-bersaglio sulle quali intervenire, selezione degli scopi finali e programmazione del percorso necessario al loro raggiungimento;
  3. valutazione periodica dei risultati ottenuti, che non deve essere confusa con un atto burocratico centrato sull’analisi degli adempimenti o delle prestazioni;
  4. coinvolgimento degli operatori attraverso molteplici azioni di coordinamento: un’équipe (animatori, fisioterapisti, personale A.S.A.) che collabora condividendo metodi, scelte e traguardi è un presupposto fondamentale, la condizione necessaria per il buon funzionamento di un programma.
Cerchiamo ora di schematizzare gli obiettivi più specifici di questo servizio e di collegarli alle numerose attività proposte all’ospite.
 
OBIETTIVI:
  • far progredire o mantenere il grado di mobilità;
  • stimolare la percezione visiva e uditiva, il linguaggio verbale e gestuale;
  • favorire la conservazione di particolari abilità manuali;
  • potenziare varie funzioni di tipo cognitivo: memoria, concentrazione, controllo del dolore e della sensazione di isolamento;
  • contrastare l’insorgere di stati depressivi;
  • migliorare la percezione della realtà spazio – temporale;
  • creare nuove esperienze di scambio affettivo all’interno di piccoli gruppi;
  • ripristinare il contatto con l’esterno.

ATTIVITA’:
  • esercizi di ginnastica dolce e dinamica psicomotoria di gruppo;
  • visione di programmi televisivi e materiale registrato su videocassetta; ascolto guidato della musica, suono dal vivo;
  • lettura di quotidiani e riviste: un addetto modula il tono e l’intensità della voce per far presa sull’attenzione;
  • racconto della propria vita da parte degli Ospiti che accettano la proposta: dare “anima” al tempo attraverso la narrazione di sé crea ascolto, partecipazione, confronto;
  • ricostruzione fotografica della storia vissuta e presente, individuale e collettiva: dare “forma” ad una testimonianza visibile del trascorso e dello stare insieme permette di ritrovare il senso del tempo e di uscire dalla ripetitività legata al quotidiano;
  • laboratorio creativo (cartonaggio, lavorazione della creta, ricamo) e attività ludico-percettive (puzzle, gioco delle carte e di memoria);
  • cura di un piccolo animale o di una pianta: stimola il riappropriarsi di una contenuta responsabilità personale caratterizzata affettivamente;
  • festeggiamento collettivo del compleanno;
  • ricevimento dei volontari (scolaresche, gruppi scout, associazioni);
  • presa di contatto con l’esterno attraverso la frequentazione di luoghi “significativi” dal punto di vista emotivo (chiesa, parco, centro cittadino, teatro, ambienti ricreativo - culturali).